Il ruolo degli influencer durante la quarantena

influencer marketing

Da influencer a “personaggi sociali” responsabili

 

In questi mesi gli influencer sono stati coinvolti nel racconto delle organizzazioni e dei Paesi riuscendo a sopperire alla mancanza di empatia di politici e virologi e arrivando così al cuore e, talvolta, alla coscienza delle persone. Non solo manifestazioni di grande solidarietà ma anche e soprattutto attività di divulgazione delle raccomandazioni e dei divieti necessari al contenimento. Basti pensare a come le voci di tanti personaggi si sono rincorse nelle prime settimane attraverso messaggi social più o meno creativi e coinvolgenti, uniti dall’hashtag #iorestoacasa.

Se in Italia questa mobilitazione è stata del tutto casuale e improvvisata, in altre parti del mondo è stata invece progettata e programmata. Gli influencer sono entrati a pieno titolo nell’attività governativa non solo in situazioni di emergenza ma anche per il coinvolgimento dei cittadini nella gestione quotidiana del bene comune. Viene da chiedersi se il loro ruolo non si stia spostando in una direzione di sostegno per cause sociali, ambientali e territoriali più alte distaccandosi da quelle meramente commerciali di promozione e vendita di prodotto/servizio; settori nei quali ormai micro e nano influencer, come dipendenti e consumatori, stanno assumendo sempre più rilevanza e autorevolezza.

Ne ho parlato in uno dei miei primi articoli, se vuoi approfondire vai a leggere “Employee Advocacy: trasforma i dipendenti in brand ambassador”.

È in questo modo che molti di loro hanno ricevuto un importante riconoscimento e riscatto sociale, dato dal grande impegno assunto nei confronti dell’emergenza; primi fra tutti la cordata Chiara Ferragni e Fedez che, in questo contesto, ha agito con grande serietà e tempestività mettendosi a disposizione della comunità con azioni concrete nella consapevolezza di poter coinvolgere un pubblico molto vasto attraverso i social.

Gli influencer come parte attiva dell’attività di comunicazione governativa?

Il ruolo dei tanti personaggi famosi in Italia e nel mondo è andato decisamente oltre la semplice beneficenza e impegno pubblico nel perseguire e sostenere determinate cause. Molti di loro hanno avuto un ruolo decisivo nella sopportazione della costrizione di intere famiglie in spazi chiusi e spesso ristretti.

Tanti infatti sono i cantanti, attori, presentatori che non solo hanno contribuito a sensibilizzare l’opinione pubblica su tematiche così difficili ma si sono preoccupati di intrattenere il loro pubblico portando dentro le case, spettacoli teatrali, concerti e talk show dando esempio di grande creatività e ingegno. La maggior parte di loro hanno cambiato il loro modo di comunicare e, non solo sono entrati nelle case degli italiani ma hanno permesso essi stessi che entrassero nelle loro essendo come tutti costretti a rimanere a casa e, in qualche modo, a reinventare il racconto delle loro vite mostrando anche a quanto fino al giorno prima era più privato.

È possibile che il loro ruolo si stia effettivamente spostando verso un impegno più socialmente riconosciuto? E che in un prossimo futuro la loro reputazione sarà anche valutata dall’impegno che saranno in grado di esprimere nel sociale, per cause importanti di protezione territoriale e ambientale piuttosto che a difesa e sostegno di minoranze di qualsiasi genere?

In Finlandia le autorità hanno riconosciuto agli influencer un valore determinante e strategico nella gestione della crisi; una mobilitazione non improvvisata ma prevista nei piani di emergenza del paese da circa due anni. Lo scopo dichiarato è stato quello di veicolare le informazioni ufficiali e confermate sul Covid-19 raccogliendo anche le reazioni della popolazione al fine di tenere monitorato il sentiment e combattere la diffusione di fake news. (Leggi di più)

Quando dietro alle foto patinate su isole deserte o su aerei privati c’è anche della sostanza il risultato è sempre un aumento della credibilità e della relazione di fiducia. Il meccanismo è lo stesso che si sviluppa con le aziende nel momento in cui mettono in scena una comunicazione onesta, sincera e trasparente dimostrando di perseguire non solo il mero profitto con le loro attività ma anche il benessere delle persone, la tutela del territorio e la protezione dell’ambiente. Questo è tutto ciò che si chiama responsabilità sociale di impresa che può essere declinato anche sulle persone, perché ognuno è responsabile delle proprie azioni e chi ha una visibilità ed è un personaggio pubblico ha anche il dovere di parlare e condividere argomenti rilevanti che coinvolgono le comunità.

Il successo in una live

Non tutti gli influencer hanno avuto in queste settimane lo stesso successo e lo stesso seguito. Coloro che sono stati in grado di re-inventarsi e re-interpretare il loro ruolo in una sincera volontà di essere partecipi e di sostenere il disagio che stavamo vivendo sono stati ricompensati da un forte incremento di visibilità e di coinvolgimento del loro pubblico. La capacità di creare nuovi contenuti carichi di valori e di solidarietà ha vinto su tutto.

Le distanze si sono accorciate, è stato come essere costantemente in collegamento con un amico, qualcuno da sentire vicino in modo autentico. Chi è riuscito in questo intento ha dimostrato non solo di conoscere molto bene la propria audience e quindi il codice comunicativo da adottare ma anche di avere una certa competenza nell’uso del mezzo.

Verso un brand “responsabile”

La Pandemia in questi mesi ha enfatizzato un processo che era già in atto: il ruolo sociale che personaggi pubblici come attori, cantanti, influencer ma anche imprenditori e manager hanno nella crescita del Paese e delle persone. Se ancora non fosse chiaro, le aziende e i brand non possono fare comunicazione a prescindere da ciò che gli accade intorno. Il benessere delle persone, dei territori e del pianeta è qualcosa che li riguarda solo per il fatto di essere costantemente sotto i riflettori e gli occhi attenti di migliaia o milioni di persone.

Ma non solo, spesso sono i responsabili di questo benessere e, anche grazie al potere economico e sociale di cui godono e che gli dà grande visibilità, hanno la possibilità di scuotere le menti e attirare l’attenzione di persone e governi su tematiche importanti. Gli influencer in fondo sono dei brand e come tali devono perseguire una responsabilità sociale al pari delle aziende e, nella costruzione di questo rapporto fiduciario con la propria audience, avere un ruolo centrale nei processi di comunicazione delle stesse nella misura in cui condividono una visione e un insieme di valori.

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Se vuoi approfondire il tema della responsabilità sociale di impresa come leva di marketing leggi anche “CSR: perché le aziende devono diventare sostenibili per sviluppare il loro business”.