La nuova era degli e-commerce.

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Le vendite on-line non solo come salvagente anti-Covid ma una scelta strategica.

 

Il 2020 lo ricorderemo come l’anno in cui sono saltati tutti i paradigmi e le regole del mercato sono cambiate, l’anno in cui chiunque ha dovuto ripensare al proprio business così come al proprio lavoro da dipendente.

Si perché se c’è una cosa che tutti abbiamo imparato, è che di fronte ad una pandemia che costringe all’immobilità tutti i mercati, tutti i settori e tutti i Paesi, quasi nessuno si salva e, chi più e chi meno ne subisce i contraccolpi. Lo scenario reale verrà delineato nei prossimi mesi, ancora non sono chiare le dimensioni della così detta “coda lunga”, non tutte le attività sono ripartite e molti sono ancora i lavoratori a casa in cassa integrazione o in smart working.

I più danneggiati saranno sicuramente i piccoli artigiani e le attività commerciali, molti sono quelli che hanno deciso di posticipare la riapertura a settembre, quando, si spera, la situazione sarà più chiara, ma tanti probabilmente non riapriranno più.

La rivoluzione digitale in Italia

Ci voleva il Covid per catapultare l’Italia nell’era digitale e obbligare le aziende a trovare soluzioni di smart working più o meno improvvisate. Obbligati a una situazione lavorativa fuori dagli schemi, in cui gli ambienti domestici si sono trasformati in uffici, negli ultimi tre mesi siamo stati costantemente connessi in video call, webinar, live e molto altro. È stato strano scoprire di come alcuni all’inizio non sapevano neanche usare skype e, in un certo modo soddisfacente ricevere richieste di training sui Social, Linkedin in particolare, da persone che avevano sempre rifiutato questo tipo di attività.

Tutti si sono dovuti adeguare alla fine.

Quando tutto il mondo si trova on line, tu non puoi più fare finta di niente, soprattutto se ti è impedito uscire dall'ufficio per andare a stringere mani.

Se vogliamo quindi guardare un lato positivo della situazione, é sicuramente questo, aver costretto aziende e professionisti a rivedere il loro modo di fare business e di far crescere le organizzazioni obbligandole ad utilizzare i “nuovi” strumenti della comunicazione digitale non solo per far fronte all'emergenza ma imparando ad inserirle nei propri processi al fine di svecchiare la comunicazione e l’immagine.

In realtà non tutti sono riusciti a fare questo salto, molti hanno nascosto la testa sotto la sabbia come gli struzzi ma, come ho detto prima, le reali conseguenze di questo lock down le vedremo solo fra qualche mese.

Chi sarà stato in grado di innovare avrà acquisito un deciso vantaggio competitivo nei confronti degli altri player del mercato.

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Il boom delle vendite on line

Tutti costretti in casa e con i negozi chiusi, le vendite on line sono esplose durante le settimane del lock down registrando un aumento dell’80% rispetto all’anno precedente e del 30% rispetto ai mesi precedenti. Un aumento che non era prevedibile ma che, ancora una volta, ha costretto gli italiani a cambiare le loro abitudini di consumo facendole atterrare sulle piattaforme di e-commerce per far fronte non solo alle necessità primarie ma anche di occupazione del tempo libero: dal bricolage allo sport, dal giardinaggio alla lettura. Gli esperti fanno notare che un aumento delle vendite di questo tipo lo si era avuto solo in particolari occasioni come il Cyber Monday o il Black Friday; se ci mettiamo poi che il nostro Paese non era in cima alle classifiche degli acquisti on line, ancora una volta abbiamo registrato un bel cambio di passo.

Gli imprenditori presenti on line si sono quindi ritrovati a dover far fronte a un carico di ordini inaspettato e le aziende hanno dovuto adottare misure straordinarie per non farsi trovare impreparate: velocità del sito, il magazzino, l’assistenza clienti e l'approvvigionamento della merce sono stati gli elementi chiave.

Tutti ricordiamo bene le settimane di attesa per la consegna a casa della spesa tant’è che è stato praticamente impossibile poter accedere al servizio perché nessun player della GDO è riuscito a far fronte tempestivamente all’aumento della domanda soddisfando la richiesta che perveniva dal mercato. Chi aveva quindi un e-commerce attivo e funzionante è riuscito pertanto a mantenere l’azienda in attività rispetto a coloro che basavano il loro successo imprenditoriale solamente sull’off-line e metodi più tradizionali.

5 motivi per cui non puoi più fare a meno dell’e-commerce

Ciò che è successo ha costretto molti imprenditori a prendere in considerazione l’e-commerce come strategico strumento di vendita da affiancare ad un'attività più tradizionale tant'è che sono numerose le richieste che stanno arrivando a noi esperti di comunicazione per lo sviluppo di siti efficaci in termini non solo di immagine estetica ma anche di funzionalità.. Improvvisamente, dopo anni passati a spiegare ai clienti perché un sito vetrina non serve a niente, tutti si sono svegliati nell’imminente necessità non solo di avere un sito più coinvolgente ma anche un strategico canale di vendita on line.

Ecco quindi i 5 principali motivi per cui anche tu dovresti avere un’e-commerce: 


  • se ti trovi in una località turistica, è l’unico modo che le persone hanno di ricomprare da te se sono state soddisfatte

  • la vendita a distanza abbraccia tutta una fetta di pubblico a cui non riuscirai mai ad arrivare, ciò ti porta ad un aumento del fatturato

  • i contenuti di un e-commerce aumentano la visibilità sui motori di ricerca

  • molte persone non hanno tempo di girare per negozi e fiere, preferiscono gli acquisti a distanza. Le vendite on line sono in costante aumento (non solo per effetto della pandemia)

  • al prossimo lock down potrai continuare a vendere e a far proliferare la tua azienda


Non dimenticare però che la realizzazione di un e-commerce è solo la punta dell’iceberg a cui segue l’investimento per la tutta la strategia di marketing necessaria per lanciarlo e dargli una qualche visibilità rispetto ai tuoi competitor che sono sul mercato da molto più tempo. Come in tutte le cose quindi all’inizio bisogna investire per poi avere un ritorno che non è immediato, pertanto se non sei disposto ad alloccare una certa cifra per il lancio é inutile che pensi all’e-commerce; così come, almeno che tu non sia un esperto di web marketing rinuncia a fare il sito in autonomia per risparmiare e fallo fare agli esperti.

Non c'è niente di peggio di mettere on line un sito di vendite che non potrà mai essere competitivo sul mercato per immagine e funzionalità.

Come sempre, prima di ogni altra cosa, definisci la tua strategia. Se non sai dove vuoi arrivare e quali sono i tuoi obiettivi, ti ritroverai a mettere in campo azioni slegate tra loro che ti faranno solo disperdere soldi ed energie.


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Se vuoi approfondire il tema delle vendite on-line e del corretto piano marketing da sviluppare per il lancio del tuo sito leggi anche “La guida definitiva per aumentare le vendite del tuo e-commerce”.