La trasformazione digitale del Retail

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Il negozio fisico si trasforma e abbatte i muri

 

Abbiamo assistito negli ultimi mesi a una forte accelerazione della trasformazione digitale del mondo del lavoro. Una trasformazione obbligata, dovuta alla necessità di continuare a lavorare mantenendo le giuste distanze sociali dettate dai protocolli di sicurezza atte al contenimento della pandemia.

Aziende abituate a sostenere le spese di Export manager costantemente in viaggio in giro per il mondo, si sono improvvisamente trovati faccia a faccia con Skype e Zoom e il passaggio non è stato né semplice né indolore.

In questo processo di digitalizzazione è stato coinvolto anche il mondo del Retail che ha subito notevoli contraccolpi dal momento che sono stati costretti a chiudere i negozi fisici per diversi mesi e, che fossero pronti o meno, hanno dovuto spostare l’attenzione e le attività di marketing sul digitale e gli e-commerce; un “abbattimento” dei muri fisici necessario per lasciare sempre più spazio alla presenza on-line.

La Pandemia e le sue restrizioni alla libertà personale hanno portato anche un cambiamento nelle abitudini di acquisto delle persone che, oltre ad aver spostato gli acquisti su beni da consumare o comunque utilizzare all’interno degli ambienti domestici, hanno fatto i conti con piattaforme di shopping on line, pagamenti elettronici, gestione di consegne e resi, scoprendo che spesso nel giro di 24/48 h oggi è possibile avere i propri acquisti direttamente a casa.

Gli e-commerce adeguatamente gestiti hanno avuto delle impennate sulle vendite, chi ha saputo usare bene i social, ha visto aumentare di molto il proprio traffico organico un pò per una maggior disponibilità delle persone costrette a casa e forzatamente davanti al computer, un pò perché i negozi fisici chiusi hanno costretto gli italiani ad approcciarsi al mondo degli acquisiti on line ancora non molto in voga nel nostro Paese.

Leggi anche il mio articolo di luglio “La nuova era degli e-commerce” in cui ho fatto un elenco dei 5 motivi principali per cui, se vendi un prodotto fisico, non puoi fare a meno di avere un e-commerce.

Il mondo del Retail quindi ha dovuto correre ai ripari per rinforzare gli e-shop, costruire una nuova esperienza cliente fatta di interazione tra on-line e off-line, aumentare l’efficienza del customer service e di tutta la logistica ma anche personalizzare il contatto col cliente per fare in modo che venga riconosciuto esattamente come poteva accadere in negozio.

Quando parlo di “e-commerce adeguatamente gestiti” voglio insistere sul fatto che, al di là della qualità del prodotto che si vende, se non si ha un’adeguata strategia marketing e non si fa un’adeguata attività sui social per aumentare la visibilità e portare il proprio pubblico all’interno del negozio virtuale, non c’è ahimè pandemia che tenga. Se le persone non sapevano prima della tua esistenza, non lo sapranno nemmeno adesso.

Se sei tra quelli che non ha visto i numeri schizzare alle stelle, leggi anche “La guida definitiva per aumentare le vendite del tuo e-commerce” potresti trovare diversi spunti interessanti.

L’innovazione del mondo Retail

Il mondo del Retail ha quindi visto improvvisamente accelerare la corsa verso l’acquisto on-line trovandosi così costretto ad innovare il proprio business per non rimanere escluso da questo improvviso cambiamento di rotta a cui un pò tutti siamo stati costretti.

Se molti nuovi e-consumatori probabilmente non torneranno più indietro avendo scoperto la possibilità di comprare qualsiasi cosa con un semplice “click”, molti altri invece continueranno a prediligere il negozio fisico con un bagaglio di esperienza che avrà comunque cambiato il suo modo di rapportarsi con il brand.

Le persone hanno innanzitutto preso più confidenza con gli strumenti di pagamento elettronici e i sistemi di portafoglio digitale, da tempo incoraggiati in Italia ma che stentavano a decollare a favore dei contanti. Alla riapertura dei negozi infatti pagamenti contactless sono stati favoriti anche in ottemperanza alle misure di sicurezza per evitare il passaggio di denaro e, con esso, il contatto fisico tra le persone.

La tecnologia può venire però ulteriormente in aiuto in questo processo di cambiamento; nel prossimo futuro schermi digitali e sistemi “self-service” saranno sempre più presenti nei negozi per fare in modo che, da un lato il cliente possa avere un interazione più fisica col brand ma dall’altro mantenga quel livello di autonomia e velocità d’acquisito acquisita in questi mesi. Non solo; la Robotica così come la realtà aumentata stanno facendo passi da gigante in questo senso al fine di ridurre l’interazione uomo-uomo.

Innovazione retail

In ogni caso ci saranno sempre persone, come la sottoscritta, che non saranno disposte a rinunciare ad uscire dal negozio carica di bags e arrivare a casa per godersi lo spachettamento soddisfatta dei suoi acquisti.

Il mondo Retail dovrà rivedere la sua strategia: come sono cambiati i consumi?

Le previsioni vedono una drastica diminuzione nel prossimo futuro e probabilmente per qualche anno, dell’acquisto di nuovi vestiti per occasioni importanti come concerti, eventi sportivi, matrimoni, vacanze che subiranno verosimilmente una costrizione.

Allo stesso tempo sono aumentate le vendite di abbigliamento sportivo e casual; ora le persone lavorano da casa, non devono più uscire per recarsi in ufficio, di conseguenza non hanno bisogno di abiti formali.

Sono aumentati anche il consumo di prodotti per l’igiene personale e di casa e l’acquisto di cibo sano. Le persone hanno più tempo a disposizione per cucinare per cui sono diminuiti i consumi di piatti pronti e surgelati solo da scaldare.

Basti pensare che durante il lock down i video più visti sono stati quelli delle ricette di cuochi professionisti o amatori e di workout per mantenersi in allenamento all’interno degli spazi domestici.

Anche le abitudini delle persone sono cambiate; esse hanno infatti imparato a occupare meglio il tempo in famiglia e, in molti casi, si sono occupate della propria crescita personale e professionale anche dedicandosi a passioni e hobby.

C’è stata insomma la riscoperta del fattore tempo che, con la crisi dei lavori “tradizionali” ha portato moltissime persone a trovare nel network marketing, individuata da molti come la professione del futuro, una possibilità importante di guadagno.

Con la contrazione del mondo Retail, è la fine del negozio fisico?

Attenzione che questo non vuol dire che ci troviamo di fronte alla fine del negozio fisico e delle “vie dello shopping”. Alla riapertura dei negozi, dopo il primo lock down, le persone erano talmente contente che sono state disposte a stare in fila per ore pur di riuscire a entrare rispettando tutte le limitazioni e i protocolli di sicurezza richiesti.

La gente ama comprare in negozio, anche le giovani generazioni nonostante tutte le app in loro possesso trovano soddisfazione a curiosare tra gli scaffali e uscire con la bag del loro negozio preferito.

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È vero che molti giganti del Retail, i grandi gruppi che riuniscono molti brand come Inditex per esempio, hanno annunciato la chiusura di molti negozi nel mondo a causa delle pressioni finanziarie dovute al repentino calo di fatturato che spesso ha reso insopportabile la possibilità di continuare a mantenere i costi di gestione. È vero anche che altri hanno visto invece fallire l’amministrazione finanziaria in un processo di mancanza di liquidità che era già iniziato ben prima rispetto allo scoppio della Pandemia.

Nonostante questo, molte persone si auspicano presto un ritorno alla normalità per ricominciare a fare acquisti nei negozi in tutta serenità.

Ci dobbiamo abituare all’innovazione e al cambiamento come elementi che fanno parte delle nostre vite, perché la tecnologia avanza e sarà sempre più presente all’interno dei negozi fisici per un’inevitabile fusione tra on-line e off-line.

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