Perché ad ogni evento bisogna abbinare il giusto gift, mettendo al bando la parola Gadget

Oggetti di Comunicazione - Gadget

Mai sottovalutare l’importanza dell’omaggio che lascia ai tuoi ospiti il ricordo del tuo brand

 

Ogni qual volta vengo chiamata per organizzare un evento aziendale è sempre per me una festa!

Adoro organizzare gli eventi, mettere insieme il team, lavorare all’idea creativa e piano piano comporre il puzzle di dell’esperienza che gli ospiti vivranno e di quell’emozione che necessariamente dovrà prolungarsi oltre l’evento stesso.

Quando quindi mi ritrovo seduta al tavolo col committente a parlare di budget e iniziamo a scrivere i dettagli del nostro progetto ci ritroviamo sempre con ciò che è indispensabile come location, catering, animazione/musica, allestimento… e ciò che viene considerato superfluo n. delle persone a servizio (tanto ci facciamo aiutare da qualcuno in azienda), luci, decorazioni e ovviamente il così detto gadget.

Voi che ormai mi conoscete, sapete già che io non amo particolarmente la parola gadget che nel tempo ha assunto una connotazione negativa.

Da dove arriva la parola Gadget?

L'etimologia del termine è molto disputata.

Negli Stati Uniti d'America è diffusa la credenza che il termine sia derivato da Gaget, Gauthier & Cie, la società che fuse la Statua della Libertà e realizzò una versione più piccola del monumento su cui era impresso il nome della ditta.

Altre fonti citano una derivazione dalla terminologia marinara; dal francese gâchette (grilletto di fucile) o dal francese gagée (piccolo accessorio) o ancora dal francese engager (impegnare, imbarcare) o anche dal termine navale scozzese gadge (un oggetto per misurazioni). Nel 1916, un ufficiale della marina presente alla riunione Plymouth dell’Associazione Devonshire, sosteneva che da anni “gadget” fosse una espressione popolare al servizio di uno strumento o un implementazione, di cui il nome esatto è sconosciuto o dimenticato. Egli sosteneva inoltre che suoi amici motociclisti utilizzassero la parola per indicare piccoli stemmi da applicare come copertura dei bulloni delle ruote o per oggetti come tachimetri, specchi, leve, distintivi o mascotte, presenti sul manubrio delle moto.

E ancora nel settore “software”, gadget si riferisce a programmi per computer che forniscono servizi, senza il bisogno di un’applicazione, e possono essere lanciati sia in maniera indipendente che eseguiti in un ambiente che gestisce più gadget contemporaneamente.

Insomma difficile stabilire in che modo questa parola, che ha origini così diverse, sia diventata identificativa di un omaggio in cui viene impresso il logo di un’azienda.

Parliamo di Oggetti di Comunicazione

Come più volte mi è capitato di sottolineare quindi, io parlo di oggetti di comunicazione e se anche tu inizi ad usare le giuste parole, anche il tuo approccio mentale a questo “investimento “ cambierà.

Gadget dà l’idea di qualcosa di piccolo e poco importante destinato per un pò a rimanere in giro per gli uffici o dentro alle borse per poi essere buttato da una parte alla prima occasione.

Oggetto di comunicazione invece è qualcosa di importante, è un oggetto “prezioso” che viene trasferito dalla tua azienda nelle mani dei tuoi ospiti e che porta in giro, come una bandiera, il tuo marchio.

È appunto un oggetto che comunica, che parla. Parla dei valori della tua azienda, ne racchiude la personalità e il carattere, è ambasciatore dei tuoi colori e della tua presenza sul mercato. E tutto questo lo fa attraverso tutti i sensi: la vista per la bellezza estetica o la capacità di stupire e meravigliare, il tatto per i materiali che vengono scelti e il modo in cui entra in contatto con le nostre mani, l’olfatto perché alcuni materiali sanno “di buono” in modo naturale ma è anche possibile creare la propria profumazione di brand; basta pensare allo sviluppo che il “marketing olfattivo” ha avuto negli ultimi anni.

Per coinvolgere gusto e udito bisogna spingersi un pò oltre e metterci tanta creatività ma il senso del discorso l’avete capito.

Quello di cui vi parlo io non è un oggetto che verrà relegato in un angolo della scrivania e verrà messo da parte alla prima occasione ma al contrario probabilmente genererà anche un passaparola positivo intorno alla tua azienda, perché le persone parlano delle cose belle e parleranno del tuo evento, delle emozioni che hanno provato e di ciò che gli hai regalato.

Nel budget del Tuo evento inserisci il Tuo Oggetto di Comunicazione Personalizzato

La prossima volta quindi che penserai al tuo evento, che sia una fiera, un’open house, un anniversario, un meeting internazionale o un evento formativo, inserisci nel tuo budget anche la voceOggetto di Comunicazione”.

È una delle prime cose che dovrai mettere in calendario perché bisogna anche calcolare che i tempi di realizzazione spesso sono un pò più lunghi di un classico “gadget” proprio per il fatto che si tratta di qualcosa realizzato su misura. Spesso infatti succede che le aziende si accontentano del primo gadget disponibile e poco rappresentativo della sua immagine proprio perché ci pensano all’ultimo minuto e nel tentativo in qualche modo di rimediare, scatta la corsa alla contro il tempo!

È quindi molto importante iniziare a lavorarci fin da subito e buttare giù idee di qualsiasi tipo; in questa fase la creatività può sbizzarrirsi!

Ciò che ti dovrà guidare sono aspetti come: target, uomini o donne, a cosa dovrà servire o in quale momento della giornata potrà essere usato, se dovrà avere una funzione particolare, quale messaggio dovrà veicolare, se dovrà avere un ingombro minimo per un più facile trasporto aereo, se dovrà identificare il brand o l’evento, se verrà consegnato all’inizio (perché funzionale all’evento stesso) o alla fine e così via…

Concludendo: l’oggetto di comunicazione perfetto deve stupire ed emozionare, prolungare il ricordo del tuo evento, essere utile a casa o in ufficio, deve essere così bello da generare il passaparola positivo, deve essere elegante con un logo poco invasivo per trasformarsi in una forma di comunicazione pubblicitaria, deve parlare della tua azienda rispecchiandone il carattere e i valori e, magari, può anche essere fatto con i tuoi scarti aziendali…ma questa è un’altra storia!

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